Diritto all’assistenza sanitaria, diritto alla salute e adeguamento dei livelli economici delle pensioni. Sono queste le principali preoccupazioni degli anziani in Sicilia come nel resto d’Italia. Cambiamenti strutturali sono avvenuti nel corso degli ultimi anni nel sistema sanitario, l’assistenza sanitaria è profondamente cambiata per tutti i cittadini e ancor di più per i pensionati. Anche in Sicilia si è estesa e sviluppata l’attività dei privati convenzionati con l’Assessorato Regionale Sanità, con un processo di vera e propria sostituzione del ruolo del sistema sanitario pubblico piuttosto che di integrazione, con un aumento della spesa pubblica piuttosto che una riduzione o una razionalizzazione e in concreto in Sicilia non si è prodotto alcun miglioramento dei livelli assistenziali per gli anziani. Al vecchio rapporto di fiducia tra medico di famiglia e assistito si è sostituito il ricorso al “pronto soccorso ospedaliero” per i primi interventi di necessità sanitaria. La situazione è divenuta particolarmente drammatica nella regione siciliana. Lo evidenziano le stesse risposte fornite dai nostri soci alle domande sottoposte con il secondo questionario sui fabbisogni sanitari dei pensionati predisposto dal nostro Osservatorio permanente sulla Silver Economy ed in particolare sui nuovi modelli di assistenza e cura, questionario distribuito nel corso di quest’anno con la elaborazione dei dati dell’Istituto Tagliacarne. Le prime elaborazioni dei dati fanno emergere un quadro della situazione molto preoccupante. I dati di questa ricerca hanno evidenziato l’ulteriore allargamento del divario tra Nord e Sud del paese sui livelli di assistenza sanitaria. E’ emerso in particolare che in Sicilia rispetto alle altre parti del paese vi è un numero più elevato di persone con disabilità nei nuclei familiari, con un maggior numero di non autosufficienti. Il livello di soddisfazione dei pensionati assistiti, sulla base delle risposte, è inferiore rispetto alle altre parti del paese, e vi è invece una più ampia richiesta di assistenza sanitaria domiciliare, determinata anche dal numero inferiore di case di cura e di ospedali rispetto alla densità abitativa. Vi è una assenza totale di case di comunità e di ospedali di comunità. I dati emersi dalla ricerca sono stati illustrati nell’intervento introduttivo del Presidente Regionale CNA Pensionati Sicilia Raimondo Augello e del Coordinatore Regionale del Progetto di Telemedicina Giuseppe Gianninoto a Siracusa nella Sala Convegni del Santuario Madonna delle Lacrime, dove si è tenuto un convegno organizzato dalla CNA Pensionati Sicilia sul “Diritto alla Salute – La medicina territoriale”. Nel corso del dibattito sono state fornite interessanti riflessioni sull’attuale situazione del sistema sanitario nazionale dal Professore Elio Borgonovi. A sua volta Paolo Amenta, sindaco di un comune della provincia di Siracusa e Presidente Regionale dell’ANCI, ha evidenziato l’improrogabile esigenza di ripartire dai territori per risposte concrete ai bisogni sanitari. Giovanna Gigliotti, Amministratore delegato di UniSalute, ha proposto nuove prospettive per lo sviluppo di novità del sistema di sanità integrativa. Sono intervenuti anche Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e Salvatore Iacolino, Dirigente Generale per la Pianificazione Sanitaria della Regione Siciliana. “Anche il Presidente della Regione Renato Schifani durante una iniziativa sul patto di stabilità, tra i punti più importanti ha voluto mettere in evidenza la telemedicina e il rapporto col PNRR – ha detto – Piero Giglione Segretario CNA Sicilia – noi abbiamo svolto questa sperimentazione a servizio dei cittadini. La telemedicina sperimentata dalla CNA Sicilia in Sicilia sarà presto esportata come laboratorio in tutta Italia”. Il progetto pilota di telemedicina per i soci fortemente voluta da CNA Pensionati Sicilia nell’arco di sei mesi, ha monitorato circa 250 pazienti fragili, oltre 100mila i dati sanitari incamerati, una ventina di professionisti della salute coinvolti. “Il diritto alla salute va riaffermato, il covid ha messo in evidenza le criticità del sistema sanitario, occorre un presidio vero – ha chiarito Mario Pagani, Segretario Nazionale CNA Pensionati, presente a Siracusa – “abbiamo il timore che ci sia un impoverimento progressivo del sistema pubblico che mette in difficoltà i più deboli a partire dai pensionati, per questo per noi di CNA è una priorità intervenire su questo e per altro salutiamo con estremo favore iniziative come la telemedicina sperimentale in Sicilia”.