Buone notizie sul fronte campagna vaccinale. Si moltiplicano, infatti, le braccia tese al nuovo governo Draghi per accelerare la campagna vaccinale e consentire l'immunizzazione della popolazione. Che poi significa, in buona sostanza, il ritorno alla normalità.
Dai centri commerciali - che offrorno logistica - a Federfarma pronta a discutere con il ministro delle attività produttive Giorgietti se e come possa essere fattibile produrre il vaccino in Italia, infatti, tutti si preoccuoano per per dare una mano. Il nodo però sono le dosi di vaccino a disposizione, su cui Draghi sta lavorando alacremente e poi coloro che sono abilitati a vaccinare: i medici. E proprio in queste ore è arrivato anche il protocollo d'intesa tra governo, sindacati medici e Regioni, che definisce a livello nazionale le modalità di partecipazione dei medici di base alla campagna vaccinale in corso.
"Stimiamo che almeno 35mila medici di famiglia in tutta Italia sarebbero pronti ad effettuare le vaccinazioni anti-Covid nei propri studi partendo da subito: ciò, ovviamente, avendo a disposizione le dosi e sulla base di accordi regionali già presenti o che verranno a breve definiti". Lo ha affernato all'Ansa il Segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti.
"Grazie a tutti i medici di medicina generale del nostro Paese che hanno unitariamente sottoscritto l'intesa con governo e regioni per somministrare il vaccino Covid - ha commentato ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Facebook - la loro capillarità e il loro rapporto di fiducia con le persone sono un valore aggiunto importante che ci consentirà, quando aumenteranno le dosi a disposizione, di rendere più forte la nostra campagna di vaccinazione".