Ognun per sé. La vaccinazione nelle varie regioni procede in ordine sparso con grande disparità in base al luogo in cui si vive ma anche all’età.
Anche se sulla carta, infatti, ad essere avvantaggiati dovrebbero essere i più anziani, ad oggi il doppio binario Pfiser-Moderna e AstraZeneca ha creato un vero e proprio mix di differenze spesso paradossali.
La partenza della campagna vaccinale sugli anziani
Per chi come Regione Lazio e Campania era riuscito a partire già a febbraio il quadro era chiaro: prima gli over 80 con Pfizer e Moderna poi a gli under 65 con AstraZeneca. Secondo le evidenze scientifiche del momento, infatti, AstraZeneca era sconsigliata a chi aveva compiuto più di 65 anni. AstraZeneca, dunque, viene somministrato anche dai medici di base già dai primi di marzo. Ma poi sotto i colpi della seconda e terza ondata della pandemia – e l’esperienza inglese - è arrivata la circolare del ministero della Salute: al via la somministrazione dell’AstraZeneca anche agli over 65.
Le contraddizioni
Risultato? Ottantenni e oltre prenotati per aprile inoltrato, con richiami a maggio e 65enni già vaccinati ( e richiamo fissato) – magari dai medici di base - nella finestra iniziale dei primi di marzo. A circolare vigente, infine, contrordine: tutti e due i canali attivi per tutti e in ordine di età. Questo è avvenuto nel Lazio che però è una regione pioniera nella vaccinazione e dunque indicativa. Alla fine i poveri Cristi nati nel 1956 che nella prima settimana di marzo erano stati esclusi dalla vaccinazione perché i propri medici di base non avevano aderito alla campagna vaccinale ora slittano ad aprile/maggio, se tutto va bene, mentre molti coetanei sono già vaccinati. Un vero bailamme e anche un rompicapo per chi deve prenotarsi.
Il commento di CNA Pensionati
“Lo avevamo chiesto già dallo scorso mese – commenta Filippo D’Andrea Segretario Nazionale di Cna Pensionati – serve una regia centralizzata per la somministrazione del vaccino: stesse regole, stesse date, centro di prenotazione unico. In questo momento ricevere il vaccino è come puntare e vincere alla roulette e questo non mi pare davvero né serio né giusto”. Ma non solo. “E’ importantissimo stabilire l’obbligatorietà dell’adesione dei medici di base alla campagna vaccinale – aggiunge – non è davvero possibile che si debba avere la fortuna di essere assistiti dal dottore giusto per avere diritto al vaccino”.
“Per gli anziani - conclude D’Andrea – l’attesa è davvero estenuante. E’ ormai un anno che vivono sotto minaccia di una malattia per loro largamente letale. La segregazione, l’azzeramento della vita sociale, la riduzione dei contatti, la sospensione per molti di loro dell’attività fisica, sta diventando insopportabile sul piano della salute. La vaccinazione per i pensionati va assolutamente accelerata e razionalizzata subito. Anche la prenotazione on-line non sempre è giusta e efficace. Chi non ha figli e nipoti rischia di essere vaccinato con grande ritardo”.