Torna a salire la spesa previdenziale in rapporto al Pil ma più di un Pensionato su tre vive con meno di mille euro lordi al mese. La loro presenza nei nuclei famigliari vulnerabili dimezza l’esposizione al rischio di povertà.
Per oltre 7 milioni di famiglie in Italia sono i trasferimenti pensionistici dei Nonni a rappresentare più dei tre quarti del reddito familiare disponibile. Un aiuto indispensabile che si traduce in un vero e proprio paracadute nel 21,9% dei casi laddove le prestazioni previdenziali dei Pensionati sono l'unica fonte monetaria di reddito (oltre 2 milioni e 600mila di famiglie). La testimonianza degli over 65 come ‘ancora di salvezza’ arriva dal Rapporto Istat “Condizioni di vita dei pensionati | anni 2017-2018” pubblicato stamane. Si legge nel Rapporto, inoltre, che “la presenza di un pensionato all’interno di nuclei familiari vulnerabili (genitori soli o famiglie in altra tipologia) consente quasi di dimezzare l’esposizione al rischio di povertà (rispettivamente dal 31,6% al 16,1% e dal 28,2% al 18,7%)”.
Quanti sono e dove vivono. I Pensionati nel nostro Paese sono circa 16 milioni. Più di un terzo vive in coppia senza figli (35,5%) e il 27,4% da solo. È invece più contenuta la percentuale di Pensionati che vivono in coppia con figli (18,8%) o in altra tipologia (9,5%), cioè in famiglie con membri isolati o composte da più nuclei, oppure in famiglie di genitori soli (8,8%). Il tasso di pensionamento più elevato al Nord (262 Pensionati ogni 1.000 abitanti), scende nel Mezzogiorno (257) ed è in assoluto più basso al Centro (253).
Per uno su tre meno di mille euro al mese. L’importo medio lordo dei singoli trattamenti nel 2018 non supera i 500 euro mensili per le pensioni assistenziali e ammonta a quasi 1.469 euro per quelle di vecchiaia. Tuttavia più di un Pensionato su tre, il 36,3% del totale, riceve ogni mese meno di 1.000 euro lordi. Addirittura per il 12,2% non si superano assegni da 500 euro. Un Pensionato su quattro (24,7%) si colloca, invece, nella fascia di reddito superiore ai 2.000 euro. Il divario di genere è a svantaggio delle donne che sono la maggioranza sia come percettrici di pensioni (55,5%) sia come pensionate (52,2%) ma ricevono il 44,1% della spesa complessiva.
Il quadro sulla spesa pensionistica. La spesa totale pensionistica (inclusa la componente assistenziale) raggiunge i 293 miliardi di euro (+2,2% su variazione annuale). Il peso relativo della spesa pensionistica sul Pil si attesta al 16,6%. Gran parte della spesa (265 miliardi, il 91% del totale) è destinata alle pensioni IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti), legate a un pregresso contributivo proprio o di un familiare, a cui si aggiungono 4,2 miliardi erogati a copertura di 716mila rendite dirette e indirette erogate per infortuni sul lavoro e malattie professionali. Le pensioni assistenziali (invalidità civile, pensione sociale e pensione di guerra) sono circa 4,4 milioni e impegnano 23,8 miliardi.
Per leggere la Rilevazione Integrale:
https://www.istat.it/it/archivio/237394