Nel Pnrr è solo un numero. Si chiama Riforma 1.2 contenuta nella misura M5C2. Si tratta della riforma che riguarda gli anziani non autosufficienti, chiesta da anni e a gran voce da Cna Pensionati e dalle molte associazioni che si muovono sul terreno del welfare. “La riforma… recita il Pnrr - è volta ad introdurre con provvedimento legislativo, a seguito di apposita delega parlamentare, un sistema organico di interventi in favore degli anziani non autosufficienti. Il provvedimento sarà adottato entro la scadenza naturale della legislatura (primavera 2023) ed è finalizzato alla formale individuazione di livelli essenziali delle prestazioni per gli anziani non autosufficienti nella cornice finanziaria indicata”.
“I principi fondamentali della riforma - aggiunge il Piano - sono quelli della semplificazione dell’accesso mediante punti unici di accesso sociosanitario, dell’individuazione di modalità di riconoscimento della non autosufficienza basate sul bisogno assistenziale, di un assessment multidimensionale, della definizione di un progetto individualizzato che individui e finanzi i sostegni necessari in maniera integrata, favorendo la permanenza a domicilio, nell’ottica della deistituzionalizzazione. Agli stessi fini, saranno potenziate le infrastrutture tecnologiche del sistema informativo della non autosufficienza”. In buona sostanza la riforma scommette di poter costruire una società che non lasci soli i più deboli in una stagione in cui il nostro Paese è destinato a invecchiare sempre più.
Interventi sul sistema sanitario nazionale
Il Pnrr si occupa anche di una specifica missione relativa alla salute, la 6, in cui si stabilisce di utilizzare ben 16 miliardi per costruire ‘reti di prossimità, strutture di telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale (7mld) e per l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del sistema sanitario nazionale (8,63 Mld). Si tratta – ad esempio - di dar vita e implementare la medicina del territorio, di creare case di comunità di far sì che il proprio domicilio diventi il primo luogo di cura. Sul fronte dell’innovazione, invece, sono previsti tutta una serie di interventi che portino gli ospedali e le infrastrutture sanitarie e digitali nel terzo millennio, oltre a finanziare – finalmente - la ricerca.
Il commento di Cna Pensionati
“Sul Pnrr si gioca la sfida del benessere della nostra società non solo dal punto di vista economico ma anche della salute e dell’invecchiamento attivo del nostro Paese – commenta Filippo D’Andrea Segretario nazionale di Cna Pensionati – contiamo di essere coinvolti in questa prodigiosa costruzione di futuro per portare la voce dei pensionati italiani e far si che questi ambiziosi obiettivi siano resi possibili nei prossimi anni”.