La globalizzazione ha colpito anche le nostre abitudini alimentari con cibi provenienti da tutto il mondo che possiamo consumare stando comodamente seduti sul divano di casa nostra.
Abbiamo imparato a conoscere sushi, sashimi, ramen, tempura, pokè, ma di cosa si tratta realmente? Sono cosi diversi dalle nostre abitudini alimentari e dalla ben conosciuta dieta mediterranea?
Il sushi
Per sushi intendiamo la preparazione giapponese a base di pesce crudo associato a riso aromatizzato con aceto di riso, sale e zucchero, a cui si aggiungono alghe, verdure, soia. Ne esistono tuttavia molte altre varietà. E’ un alimento poco calorico con un bilancio equilibrato di carboidrati del riso, proteine e omega 3 del pesce, fibre, minerali, antiossidanti, vitamine; se mangiato in quantità di circa una decina di pezzi, non apporta eccessive calorie e sarebbe ideale associarlo ad una porzione di sashimi, anche alla griglia, e magari insalate di alghe o una zuppa di miso. Attenzione però alle varianti e agli influssi delle altre cucine: nei ristoranti fusion o con la formula “all you can eat” il sushi viene spesso elaborato e arricchito da altri ingredienti e condimenti come salse, maionese, formaggio, frutta secca e persino foie gras, con un deciso supplemento di calorie.
Il sashimi
Il sashimi è una crudità di pesce o di carne, molto fresca, tagliata a pezzi o a fettine sottili; può essere accompagnato da salsa di soia, semplice, iposodica o addirittura arricchita con una puntina di pasta al wasabi. I più diffusi sono a base di prodotti della pesca (salmone, calamaro, gamberetti, filetto di tonno, sgombro, occhialone o sugarello, polpo, ventresca di tonno, ricciola giapponese, capesante, ricci di mare) e sono ricchi di proteine ad alto valore biologico, vitamine e minerali. Contrariamente alla maggior parte delle ricette di sushi, questa preparazione non contiene riso, alghe, avocado, cetriolo o altro. Eventuali variazioni delle proprietà nutrizionali sono esclusivamente a carico del condimento che il commensale sceglie di aggiungere nel piatto; va tuttavia specificato che la salsa di soia non incide sul profilo energetico, ma aumenta l'apporto di sodio e di istamina. Per soddisfare l'esigenza dei vegani, stanno oggi prendendo sempre più piede i sashimi di ingredienti vegetali, ad esempio di tofu, di seitan.
Il ramen giapponese
Il ramen giapponese tradizionale (nonostante le innumerevoli varianti che nel tempo sono state sperimentate e che hanno contaminato la ricetta tradizionale) è un pasto abbondante, nutriente e gustoso, composto da brodo, un condimento chiamato tare (misto di salsa di soia, sakè, mirin, zucchero), da tagliolini e da pancetta di maiale, cipolline o uova.
La tempura
La tempura è un piatto godurioso e sfizioso che consiste in una tecnica di frittura che regala un fritto leggero, croccante e avvolgente. Nasce in Giappone, ma qui portato da missionari portoghesi, pare nel XVI secolo, che dovendo rispettare il periodo di digiuno-astinenza-preghiera il mercoledì, venerdì e sabato, cucinavano solo verdure e pesce fritti in questa sottile pastella. Il termine tempura deriva proprio da quei 3 giorni di una stessa settimana di digiuno che si ripetevano all’inizio di ogni stagione – Quatuor Tempora – e questo semplice, ma straordinario piatto si è diffuso in tutto il Giappone diventando uno dei piatti più rappresentativi della cucina giapponese.
Tradizionalmente la tempura si prepara con verdure e/o pesce tagliati in bastoncini non troppo grossi e poi fritti in una “pastella” di sola acqua e farina.
Il termine corretto sarebbe “tenpura” e gli stessi giapponesi nel diffondere il piatto ne storpiarono il nome in “tempura”.
Il pokè
Il pokè ("tagliato a pezzi") è un piatto unico e coloratissimo, da consumare freddo o a temperatura ambiente, che nasce in territorio hawaiiano. L'ingrediente principale di questa ricetta è il pesce crudo tagliato in piccoli pezzi abbinato a ortaggi e frutta esotica, adagiato su un letto di riso bianco o integrale cotto al vapore. Originariamente non era altro che il pasto frugale dei pescatori, i quali preparavano in barca una sola portata di pesce crudo tagliato a cubetti abbinato ad alghe. Essendo il pesce il componente principale, circa 70 grammi a porzione, la quantità calorica del pokè tende a essere ragionevole. Il riso apporta fibre, vitamina B, magnesio e amido. Le ciotole per poke sono tradizionalmente condite con olio di sesamo, che è molto calorico, e con generose dosi di salsa di soia, che è ricca di sodio. Sebbene il sodio sia un nutriente essenziale, può aumentare la pressione sanguigna e il rischio di malattie cardiache in alcune persone se consumato in eccesso.
Il pesce in tutti questi piatti deve essere freschissimo e sottoposto ad abbattimento termico, per evitare la contaminazione di parassiti. Lasciamoci dunque saltuariamente trasportare in questi viaggi esotici da questi nuovi piatti che affiancheremo alla nostra tradizionale cucina occidentale.